Illustrazione di Milena Ciccarello
Desiderio, fu la parola che mise fine al dominio centenario dei Longobardi in Italia. Dopo il crollo del loro regno, assorbito prontamente da Carlo Magno, scomparvero dalle pagine della storia. La loro lunga migrazione, cominciata in scania intorno al quarto secolo, li aveva condotti, arrivati ormai quasi all’ottavo, all’epicentro di quelle che sarebbero state le fondamenta della storia medievale europea. Il desiderio a cui mi riferivo prima fu certamente quello di unificare l’Italia, ma fu anche il nome dell’ultimo sovrano Longobardo della storia. Desiderio salì al trono in mezzo alle contese, osteggiato dai suoi stessi Duchi, che vedevano in lui una potenziale minaccia alle loro corti, specialmente al sud. Per convincere tutti, Desiderio promise al Papato, di restituire tutti i territori sottratti da Liutprando in cambio del supporto alla sua ascesa al trono. La decisione non piacque a molti, in particolare ai Duchi di Spoleto e Benevento, che rivendicarono la propria autonomia.
La situazione era di certo caotica : la separazione di Roma con l’Impero Bizantino era cosa fatta e se Costantinopoli puntava proprio su Desiderio per riportare la pecorella all’ovile, il Papa aveva trovato un nuovo e potente alleato, il regno dei Franchi, ancora non del tutto consolidato ma di certo sufficientemente minaccioso da tenere tranquilli i piani di conquista Longobardi. Tuttavia alla morte del Papa morirono anche le promesse : Desiderio si rimangiò infatti la parola data, attuando una politica di piccoli contentini al Papato che, in assenza di supporto da parte di Pipino il Breve e dei suoi soldati franchi, che avevano da badare ai fatti loro oltralpe, si accontentò delle briciole dei territori promessi dal sovrano. Desiderio in realtà pianificava tutt’altro. Utilizzò la rete monastica per creare una sorta di cartello sotto il suo comando. A quei tempi avere una rete di monaci fedeli equivaleva al moderno spionaggio, e infatti, Desiderio tentò il tutto per tutto quando il nuovo Papa morì (e due!) facendo guidare da un suo sosteni-tore un esercito su Roma, così da far pressione ed eleggere un amico fidato al soglio pontificio. La mossa funzionò, ma probabilmente sembrò una roba tanto zozza anche all’uomo che avevano favorito, che questi abdicò il giorno stesso lasciando il trono al vero candidato della curia Romana. Da qui in poi la situazione degenera a trecentosessanta gradi : Per tenere buoni i Franchi, Desiderio diede in moglie a uno dei figli di Pipino, Carlomagno, la figlia, nel tentativo di interferire con le corti Francesi, al momento in fibrillazione per la morte di Pipino il Breve. La cosa tuttavia non piaceva al Papa, poiché un asse Franco-Longobardo lo lasciava senza alleati da chiamare nel caso uno di questi due gli rompesse le balle. Sistemati per il momento i franchi, Desiderio decise di fare un pellegrinaggio a Roma. Peccato solo che si portò l’esercito dietro, facendo pressioni sulla politica Romana per diventare finalmente pro-tettore del Cristianesimo e di fatto avere un ruolo centrale nella politica europea. Il titolo di Protettore del Cristianesimo tuttavia era stato fino a quel momento appannaggio dei Franchi, e la nomina sottratta bruciò parecchio a Carlomagno, rimasto ormai unico Re di Francia, che mandò a monte l’alleanza, ripudiando la moglie. Tutto andò bene fino a quando morì nuovamente il Papa (e tre!) e il successore si sbarazzò velocemente dei capo partiti filo-longobardi, tornando in seno alle corti Francesi. L’ennesimo voltafaccia fece perdere la calma a Desiderio, che trovatosi senza più sostenitori cercò di mediare malamente sia con il nuovo Papa che con l’ex-genero Francese. Il Papa tuttavia fu inamovibile e pretese la restituzione di tutte le terre sottratte da Liutprando. A quel punto a Desiderio non rimaneva che sottomettersi o combattere, e da bravo Longobardo prese la seconda strada, riportando il caos sulla penisola, arrivando alle porte di Roma. Tuttavia da questa mossa, ottenne solamente la scomunica, che a quel punto legittimò Carlomagno, pur impegnato nelle guerre contro i Sassoni, a scendere in Italia con un immenso esercito. Sebbene Desiderio e il figlio erede Adelchi combatterono lungo le alpi per impedire la marcia Franca, Adelchi cedette la posizione e le schiere Longobarde furono sconfitte. Desiderio e la moglie furono imprigionati e spediti in Francia e con loro terminò ufficialmente la stirpe Longobarda, in quanto Carlomagno fu incoronato Rex Francorum et Longobardorum. Un ambizione troppo grande e la brutale eredità di Alboino sulle spalle, decretarono la fine dei fasti della stirpe Longobarda. Anche se la permanenza del loro regno fu tutto sommato breve, influenzarono la terra che volevano dominare venendo a loro volta cambiati da essa.